Le voci e le immagini del pinerolese unito per gli ospedali

Scritto da redazione RBE il . Postato in Notizie Evangeliche, Steadycam

Sabato 11 ottobre per la prima volta nella storia tutti i 47 sindaci del pinerolese sono scesi in piazza per ribadire il diritto alla salute di un territorio che in passato ha subito troppi tagli. «Ora basta – hanno detto i sindaci – dopo i tagli del passate e le promesse di oggi vogliamo  i fatti. Non chiediamo nulla di piĂą di quello che è nostro diritto, chiediamo semplicemente di avere gli stessi diritti e le stesse disponibilitĂ  che hanno i cittadini del torinese. Noi abbiamo una morfologia che ci penalizza e non possiamo pensare di spostarci a Torino per curarci. E non ci arrenderemo mai di fronte questo nostro diritto sacrosanto».

Circa 3.000 persone sono scese in piazza. Forse piĂą dalle valli che dalla cittĂ  di Pinerolo. Qualcuno ha detto che questa manifestazione arriva tardi e dopo che “le vacche sono ormai scappate”. Ma i sindaci ora promettono «li talloneremo [l’assessorato alla SanitĂ  regionale ndr] settimanalmente e mensilmente per far rimanere i servizi all'”Agnelli” di Pinerolo».

Guarda e ascolta le voci della giornata

Il video servizio della giornata

L’intervista a Danilo Breusa, sindaco di Pomaretto, referente del pinerolese per gli Ospedali.

L’intervista a Marco Cogno, sindaco di Torre Pellice, referente del pinerolese per gli Ospedali.

L’intervista a Eugenio Buttiero , sindaco di Pinerolo.

L’intervista a Eugenio Bernardini, Moderatore della Tavola valdese.

L’intervista a Riccardo Baral, presidente comitato “Salviamo l’ospedale valdese di Pomaretto”.

Ora la parola passa a Regione e ASL TO3 in attesa di verificare se alle recenti disponibilitĂ  e alle aperture di Antonio Saitta e di Flavio Boraso, Assessore regionale e Direttore Generale, seguiranno degli interventi concreti, tali a sostenere la funzionalitĂ  dei vari servizi, riducendo tempi di attesa divenuti insostenibili e limitando il fenomeno del dislocamento di prestazione dei servizi diagnostici fuori dal territorio, verso gli ospedali di Torino Rivoli e Orbassano.

 

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