Anche se l’Italia fosse protestante

Scritto da Marco Rostan il . Postato in Bibbia e attualità

«Voi siete il sale della terra (…) la luce del mondo» (Matteo 5, 13-14)

In questa ultima puntata delle riflessioni dedicate al libro su Carlo Lupo, parliamo di evangelizzazione (capitoli scritti da Cesare Milaneschi e Italo Pons). L’attualità di questa dimensione essenziale della fede è stata con sempre maggiore intensità sottolineata nei Sinodi: molte iniziative evangelistiche sono state intraprese, da quando il generale Beckwith lanciò la sfida ai valdesi: «o sarete missionari o non sarete nulla» – pensiamo al Comitato valdese di evangelizzazione, al sorgere di nuove chiese soprattutto per iniziativa metodista, alle conferenze pubbliche degli anni ’50, al «tempio aperto» in molte città…

Ma l’evangelizzazione rimane un tema controverso, con diverse interpretazioni, da chi insiste piuttosto sulla testimonianza e l’impegno sociale a chi, in nome del rifiuto del «proselitismo», esita a chiedere, a chi riceve l’annunzio dell’Evangelo, di entrare a far parte delle nostre chiese. Carlo Lupo scrive che «spesso presentiamo la fede come una elucubrazione intellettuale sugli attributi di Dio o come un possesso mistico delle sua realtà sublime… Invece il messaggio della chiesa è chiamato a ridiventare un atto di fede…».

E vede un fattore di difficoltà nella «presenza dello spirito borghese nella chiesa valdese (…) quella forma mentale che mira essenzialmente a un quieto benessere estraneo e alieno alla potenza del sale (…). Credere per me è evangelizzare. Poiché credere è vivere nella luce del Padre e vivere in Lui è amare come Cristo ci ha amati. Evangelizzare è un ordine, tanto sacro quanto il “non rubare e non uccidere” (…).

Noi valdesi siamo, non solo in Italia ma nel mondo, una milizia profetica, i testimoni del Regno che viene». Parole che ci sembrano un po’ presuntuose; ma si potrebbe riflettere sul fatto che oggi si parla della nostra presenza significativa in Italia spesso indicando il numero crescente delle firme per l’otto per mille alla chiesa valdese, mentre diminuisce il numero dei membri di chiesa (pur con qualche nuovo ingresso).

Infine, nei confronti del cattolicesimo, Lupo è drastico: «Se non credessi (che credere è evangelizzare) sarei sostanzialmente cattolico, se pur di culto protestante. Perché il cattolicesimo è precisamente la religione a riposo, istituzione, conquista umana, proprietà dell’uomo nel sacramento dell’altare (…).

Anche se l’Italia fosse tutta protestante, la nostra potenza evangelizzatrice non dovrebbe sostare mai (…) dobbiamo evangelizzare non perché siamo in una Italia cattolica ma perché siamo evangelici (…) che vuol dire vivere non più per sé ma per l’azione di Cristo nel mondo».

Articolo pubblicato sul n°48 di Riforma del 14/12/2012 in “Bibbia e attualità“.

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