Un’altra “emergenza Nord Africa”?
Nelle ultime ore la guardia costiera italiana ha soccorso più di 2.100 persone a bordo di dodici barconi: i migranti sono sbarcati in diversi porti siciliani e sull’isola di Lampedusa. Ieri, 15 febbraio, alcuni trafficanti hanno minacciato con le armi una motovedetta della guardia costiera italiana che stava soccorrendo i migranti, sembra per farsi restituire l’imbarcazione utilizzata per il trasporto. Rispetto alle ultime settimane, negli ultimi giorni la situazione è cambiata, il numero di persone arrivate o che stanno arrivando è molto alto: «erano anni che qui a Lampedusa non si parlava di questi numeri – dice Marta Bernardini, dell’osservatorio Mediterranean Hope – la popolazione sente che siamo tornati al 2011, quando ci furono le primavere arabe». Da lunedì l’atmosfera è cambiata: «quando arrivano 29 morti si sente, i lampedusani vivono con grande dolore questa situazione, rinasce il dolore del 3 ottobre 2013», e gli arrivi non si sono fermati.
Molti di quei 12 barconi sono arrivati proprio a Lampedusa. «Sono eritrei, anche donne e bambini, in buona salute rispetto a chi è arrivato lunedì, che era molto provato dalle condizioni del viaggio e da quelle pessime del mare – continua Bernardini – così tanti migranti che in una sola settimana partono dalla Libia significano qualcosa»
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