Una delegazione evangelica in visita nell’isola – Lampedusa

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Roma (NEV), 12 febbraio 2014 - "Lampedusa è divenuta simbolo di una immigrazione di massa, figlia di situazioni disperate e violente, di fronte alle quali non possiamo chiudere gli occhi. In questo senso ci sentiamo chiamati a un nuovo impegno per il monitoraggio, il sostegno ai soccorsi e la difesa dei fondamentali diritti umani di chi arriva sui barconi della speranza": lo afferma il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) al ritorno da una missione nell'isola siciliana svolta, il 6 e il 7 febbraio scorsi, insieme al pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese. "La nostra chiesa ha una lunga tradizione di azione sociale in Sicilia - aggiunge Bernardini - e ai vari impegni che già manteniamo nel campo educativo e assistenziale, oggi sentiamo di dover pensare a un nuovo progetto centrato su una delle sfide che maggiormente interroga la nostra coscienza di evangelici. Non potremo mai accettare - aggiunge il moderatore - che a pochi metri dalle nostre coste muoiano migliaia di persone come ogni anno avviene nel Mediterraneo, colpevoli soltanto di cercare di sfuggire alla fame e alle violenze". "Negli ultimi mesi abbiamo visto immagini che ci hanno scandalizzato come il degrado di un centro di accoglienza sovraffollato e militarizzato - prosegue Aquilante - ma nella visita abbiamo anche ascoltato voci che ci hanno dato speranza e fiducia e che ci chiedono aiuto per migliorare l'accoglienza e per raccontare l'umanità che approda a Lampedusa. E, per questo, stiamo ragionando della possibilità di istituire un osservatorio che, oltre che collaborare all'accoglienza, produca informazione e aumenti la sensibilità degli italiani, dei politici, delle istituzioni nazionali ed europee su un tema che non può ridursi a questione di ordine pubblico o al contrasto militare delle immigrazioni irregolari. Il positivo incontro con il vicesindaco Damiano Sferlazzo e alcuni incontri con esponenti della società civile lampedusana ci hanno incoraggiato a studiare la fattibilità di questo progetto". "L'isola ha un grande valore simbolico - spiega Bernardini - e dall'isola che è al centro delle cronache migratorie vogliamo far partire un messaggio rivolto alle nostre chiese italiane ma anche ai nostri partner ecumenici europei e internazionali. Lampedusa non è solo l'estremo sud del confine italiano ma anche di quello europeo, vera e propria porta del dialogo tra nord e sud del mondo". Della delegazione facevano parte anche Roberto Vitelli, segretario del Servizio rifugiati e migranti della FCEI e Paolo Naso, coordinatore della Commissione studi e del programma interculturale Essere chiesa insieme, anch'essi promossi dalla FCEI.

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