Un avallo autorevole

Scritto da Nicola Pantaleo il . Postato in Attualità

Ha fatto scalpore la presa di posizione netta e in equivoca del titolare del Ministero dell’Istruzione Profumo a proposito dell’ora di religione cattolica nella scuola pubblica.

Per la prima volta un esponente del livello più alto della politica scolastica demolisce l’insegnamento confessionale nella scuola italiana sulla base della constatazione che la società si è modificata profondamente con l’afflusso di milioni di stranieri portatori di culture e fedi diverse da quella cattolica, il che rende obsoleto e inaccettabile l’IRC come si configura attualmente e. Profumo si è pronunciato esplicitamente a favore di un insegnamento di Storia delle religioni.Era necessario che ci fosse un governo ‘tecnico’ per sollevare la questione? Pare proprio di sì.

E’ esattamente l’argomento affermato dalla sua nascita dalla Associazione “31 ottobre”- oltre al CIEI, all’Assoiozione “Scuola della repubblica”, la CGIL Scuola e altri ancora –  ed è motivo di grande soddisfazione che oggi il ministro si ponga sulla stessa linea. Le reazioni furibonde della gerarchia cattolica e dei suoi corifei politici – il PDL, la Lega Nord, l’UDC – sono la testimonianza più evidente che si è toccato un nervo scoperto. Perfino il cardinale Ravasi, persona notoriamente equilibrata e aperta, pur comprendendo le ragioni del ministro, riafferma la necessità di un insegnamento ‘cristiano’ nella scuola italiana.

Si apre ora un nuovo e inedito scenario e si materializza la speranza che uno dei baluardi della ingerenza cattolica nelle istituzioni pubbliche possa essere abbattuto.

Non si tratterà certo di un processo rapido e indolore ma la convergenza anche di esponenti della pedagogia cattolica oltre che un diffuso senso comune, assieme alla esistenza di un disegno di legge di iniziativa parlamentare firmato da oltre una ventina di deputati, fanno presagire che l’argomento non potrà essere facilmente archiviato.

Nicola Pantaleo

(presidente dell’Associazione “31 ottobre per una scuola laica e pluralista”)

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