Samudaripen
“Tutti morti”. Samudaripen significa questo e si riferisce allo sterminio che il popolo Rom subì nei campi di concentramento nazisti insieme ad ebrei, omosessuali, dissidenti politici, disabili… A differenza del popolo ebraico, per i Rom non c’è un prima e un dopo Seconda Guerra Mondiale: se si parlava di lager durante la dittatura nazi-fascista, oggi per loro ci sono i campi nomadi. La loro è una storia di persecuzione continua, di intolleranza e discriminazione etnica.
Ne parliamo oggi, in occasione della Giornata della Memoria, insieme al professore Santino Spinelli, docente di lingua e cultura Romanì presso l’UniversitĂ di Chieti:
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