Nel pinerolese, un aiuto concreto a chi ne ha bisogno

Scritto da redazione RBE il . Postato in affitto, cibo, Commisisone Nuove Povertà, I° Distretto, Notizie Evangeliche, povertà, Steadycam

La commissione nuove povertà del I distretto della Chiesa valdese opera a Pinerolo, in val Pellice, val Chisone e val Germanasca affianco delle famiglie più povere. Affianco a chi fatica o peggio non arriva a fine mese, fa fatica a pagare le bollette, non ha i soldi per fare la spesa nei consueti supermercati o negozi, ha difficoltà a far studiare i propri figli o perde la casa perché non riesce a far fronte all’affitto.

Di queste problematiche e affianco a queste famiglie le chiese valdesi del I distretto hanno creato una Commissione che svolge diverse attività per aiutare chi sempre più spesso si affaccia alla soglia di povertà. «Negli ultimi anni sono sempre di più le persone e le famiglie che si rivolgono a noi – ci spiega Davide Rosso del I distretto – già da un paio d’anni il distretto si è data questa commissione che ha come obbiettivo quello di tirare le fila su tutte quelle che vengono chiamate “nuove povertà”. Con il prolungarsi della crisi sono sempre più le epersone che bussano ale porte delle nostre chiese. Con questo strumento possiamo sostenere le varie iniziative, evitare che si sovrappongono e proporne di nuove. Tra le molte cose che facciamo gestiamo un piccolo fondo del III circuito delle chiese della val Germanasca per sostenere lo studio dei bambini delle famiglie che hanno difficoltà a garantire ai propri figli questo diritto. Il nostro lavoro è anche questo, quello di avere le antenne sul territorio raccogliere le informazioni, condividerle con tutte le persone delle chiese e non solo e poi intervenire».

Ascolta l’intervista completa a Davide Rosso

I temi sui quali interviene la Commissione sono quelli che tutti hanno sotto gli occhi: la mancanza di lavoro, la difficoltà abitativa e quella del reperimento del cibo.

«Purtroppo se uno sta dietro al pagamento delle bollette rischia di non avere più i soldi per mangiare. A Pinerolo abbiamo creato il centro ecumenico d’ascolto (partito già 10 anni fa) insieme alla Chiesa Cattolica di Pinerolo. Prima c’era solo una sede dove la gente si metteva in fila e ritirava il suo pacco alimentare. Le persone facevano la fila in strada e questo minava anche la loro dignità, erano visibili a tutti e soprattutto non potevano scegliere i prodotti di cui avevano bisogno. Poi abbiamo modificato questa modalità da “assistenziale” abbiamo voluto farla diventare “progettuale” fatta insieme alla persona e non solo per la persona». Ora il centro, che è riservato solo i residenti di Pinerolo, è organizzato in due sedi in vial del Pino, una di fronte all’altra. Nella prima si svolgono i colloqui alle famiglie a cui vengono assegnati dei punteggi in base al loro livello di povertà e poi si può accedere al vero e proprio negozio dove possono scegliere liberamente i prodotti di cui hanno bisogno. Può sembrare allarmante, o semplicemente causale, l’aumento di famiglie che nell’ultimo anno si sono rivolte alla Commissione: a febbraio erano 250, oggi sono più di 350. Per il momento reggiamo sia per la distribuzione del cibo sia per gli inserimenti lavorativi anche insieme al Comune di Pinerolo, con un sistema di voucher.

«Un altro esempio in cui interveniamo è l’emergenza abitativa. Dal 2012 al 2013 c’è stato un aumento di sfratti a Pinerolo: 43 sfratti esecutivi nel 2012 e 55 nel 2013. Persone che hanno perso la casa perchè non potevano più pagare l’affitto. L’emergenza casa a prezzi calmierati a Pinerolo è alle stelle. Noi interveniamo con l’iniziativa “Rete Casa” insieme a laici e alla chiesa cattolica. Abbiamo fatto una convenzione con il comune di Pinerolo affinchè chi affitta a prezzi calmierati abbia delle agevolazioni. Da quando è nata l’iniziativa, a giugno di quest’anno, a oggi 5 alloggi sono stati occupati in questo modo. Diversi affittuari hanno accettato di affitare i propri alloggi a prezzi “popolari” e “Rete Casa” ha individuato delle famiglie, e non è stato facile, che potessero garantire un minimo di affidabilità e continuità nel pagamento. Molti sono stati i pensionati, ma il mondo delle nuove povertà e molto variegato».

Le forme di finanziamento di questo pregetto sono sostanzialmente tre: «il lavoro volontario, l’otto per mille alla chiesa valdese e cattolica, e il finanziamento dei privati, la Corcos, la Caffarel, i supermercati che collaborano tramite i suoi dirigenti che si autotassano e finanziano il centro d’ascolto». Qual è il modo migliore per contattarvi? «E’ sicuramente quello di contattare le chiese sul territorio, poi loro riescono a indirizzare al meglio le richieste dei meno abbienti».

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