La Conferenza delle chiese di tutta l’Africa festeggia il suo Cinquantenario – Ecumene

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Roma (NEV), 12 giugno 2013 - La Conferenza delle chiese di tutta l'Africa (CETA) compie 50 anni. Era infatti il 1963 quando nacque l'organismo ecumenico continentale con l'intento di fare della “spiritualità africana uno degli agenti della trasformazione sociale, politica e morale nel processo di decolonizzazione”. Lo ha ricordato l'arcivescovo Valentine Mokiwa, presidente della CETA, durante l'Assemblea del Cinquantenario tenutasi a Kampala (Uganda) dal 3 al 9 giugno scorso. Oltre mille delegati provenienti da 40 nazioni africane hanno partecipato all'evento, i cui lavori hanno avuto per motto “Dio della vita, giuda l'Africa verso la pace, la giustizia e la dignità”. Molti i temi all'ordine del giorno, incentrati sui bisogni di un continente le cui immense potenzialità rimangono prigioniere dei ceppi ereditati dal regime coloniale, dalla povertà, dall'ingiustizia economica e da innumerevoli e spesso sanguinosi conflitti. L'arcivescovo Mowinka, nel suo discorso inaugurale, ha invitato i presenti a denunciare la povertà come un peccato. “Questa Assemblea della CETA deve essere un punto di svolta contro il peccato della povertà. Le chiese devono iniziare a chiamare la povertà con il suo proprio nome, dichiarando la condizione dei poveri come intollerabile. La povertà è il più grande scandalo e peccato del nostro tempo”, ha concluso Mowinka.L'Assemblea ha dato particolare rilievo alla situazione dei giovani e delle donne. “I giovani - ha spiegato il professor P. L. O. Lumumba, uno degli oratori principali - possono contribuire a costruire una pace durevole in Africa”. Tuttavia, la loro situazione è segnata dalla migrazione verso altri continenti e dai conflitti in cui sono coinvolti a partire dalla più tenera età – basti pensare ai bambini soldato. “Devono quindi essere aiutati a ritrovare autostima, coraggio e dignità”. Parlare delle donne africane significa parlare di oltre la metà della popolazione del continente. Per questa ragione, “in Africa non ci sarà pace e giustizia finché le donne non saranno trattate con dignità”, ha affermato Lumumba.All'Assemblea è intervenuto anche il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che ha incoraggiato le chiese africane a levare la loro “voce profetica” contro i mali del continente. Facendo notare come il motto dell'assemblea della CETA richiami quello della prossima Assemblea del CEC - “Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace” - in programma a Busan (Corea) nel prossimo autunno, Tveit ha sottolineato come l'Africa sia un continente ricco di risorse di cui però gli africani beneficiano in piccola parte. “La lotta per la giustizia economica in Africa, come altrove – ha affermato Tveit –, deve continuare, con il sostegno del movimento ecumenico internazionale”.La CETA ha sede a Nairobi (Kenia) e raccoglie 130 chiese cristiane di numerose denominazioni protestanti (anglicani, metodisti, battisti, luterani, moravi, riformati, congregazionalisti, pentecostali, presbiteriani, salutisti, apostolici) e di alcune chiese ortodosse (Egitto e Etiopia).

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