In ricordo di Guglielmo

Scritto da Carmelo Viapiana il . Postato in Comunità

Gugliemo Crucitti era una semplice persona umana prima ancora che pastore o diacono; nessuno sforzo particolare gli era dovuto per essere benvisto da tutti. Le sue qualità principali erano la sobrietà e la pacatezza; ma aveva due doni ben precisi, quello di saper ascoltare attivamente coloro che gli chiedevano consiglio o semplicemente chi voleva parlare con lui e quello dell’umiltà; sapeva ascoltare comprendendo e immedesimandosi nei problemi di chi cercava conforto in lui. Era una persona d’altri tempi, una persona distinta, lontano dalla mondanità, dal clamore e dalla tensione della società d’oggi; né voleva essere troppo al centro dell’attenzione. Non sapeva che cosa era la malizia né conosceva il sarcasmo.  Era un amico e un fratello in Cristo. Non andava alla ricerca dei “di più” della vita, gli bastavano le cose essenziali: la fede ferma nel Signore, il reciproco rapporto d’affetto con il fratello Furio e la costruzione di legami d’amicizia fondati sull’amore fraterno.

Dal 2009 si trasferì da Agrigento in Calabria per il suo secondo incarico pastorale nelle comunità di Cosenza e Dipignano dove è apparso fin da subito come credente serio. Sapeva procedere nelle sue funzioni con calma e serenità e rari, quasi inesistenti,  sono stati i casi in cui lo si è visto preso dall’ira. Ma la malattia che lo ha colpito è stata troppo celere per poter godere meglio delle sue qualità. Guglielmo è passato alla casa del Signore domenica 19 febbraio dopo quasi tre mesi di travaglio. La sua improvvisa malattia ci ha lasciati con un senso di vuoto e di impotenza oltre che una forte sofferenza negli animi di chi lo conosceva da sempre, a cominciare da Furio che è stato al suo capezzale con una perseveranza d’amore infinita. La sua prematura morte è stata sì il termine della sofferenza, anche per lui stesso che probabilmente non era consapevole della malattia che lo affliggeva,  ma di certo non poteva non suscitare in noi tutti amarezza e tristezza e sorpresa e sbalordimento in chi lo conosceva poco. Il funerale, tenuto dal past. Ficara e dal cand. Hillebrand,  si è svolto lunedì 20 nella chiesa valdese di Reggio Calabria, piena di amici e di conoscenti che carichi di commozione hanno voluto porgergli l’ultimo saluto anche attraverso la lettura di messaggi commemorativi. Sicuramente Guglielmo è stato apprezzato per quello che era quando era ancora tra noi ma la sua dipartita, la sua mancanza e la sua assenza ci portano a dire che la sua vita  costituisce un modello etico da imitare.

Voglio ricordarlo con la bella metafora della “seconda navigazione” che secondo il filosofo Platone è scoperta delle cause prime e delle cose sopra-sensibili ma che non tutti intraprendono. Ma spostandola sul piano religioso, tale metafora appare ancora più bella: tutti  la intraprendono nel momento in cui terminano la loro esperienza in questa realtà, ma essa non è solo scoperta e conoscenza intellettuale delle cause prime ma piuttosto conoscenza totale e visiva di Dio.

Carmelo Viapiana

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