Il tuo sermone
Guglielmo Crucitti non era certo un leader o uno che trascinava le folle. Ma nella sua mitezza, con la sua abitudinarietà, scandiva i ritmi della comunità. Come un antico orologio a pendolo batteva l’ora del culto la domenica, quella degli studi biblici, quella delle passeggiate in piazza col fratello Furio, e degli incontri con la gente. Chi non sentirebbe la mancanza di una persona che ti fa sentire il proprio calore, la propria presenza in modo lieve, senza irrompere, quasi fosse stato lì da sempre, e tu non riesci a immaginare il tutto senza.
Lo voglio ricordare con i versi di un fratello cattolico del SAE di Cosenza.
Il tuo sermonenon protrai finirloe con faticaparlerai con Dio.
Giacomo Guglielmelli, del Gruppo SAE di Cosenza, ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Vivendo nell’attesa” dedicata (cito dalla sua introduzione): “alla cara cognata Renata, scomparsa prematuramente da ormai cinque anni e a tutte quelle altre persone, amici, parenti, conoscenti, che hanno abbandonato questo mondo per entrare in una nuova dimensione. A tutti loro e a quelli che li hanno amati, curati, stimati va la mia gratitudine per avermi dato la possibilità di scoprire che, se anche la morte recide vite vissute intensamente ed affetti profondi, non toglie la speranza di poter un giorno rivedere in un’altra vita i nostri cari.”
Questa poesia è stata scritta una notte quando il caro Guglielmo era ancora in ospedale. Tre giorni dopo ci ha lasciati…
Restiamo nella speranza che la resurrezione di Gesù ci porti consolazione e certezza di vita eterna.
Eugenio PrestaTags: Giacomo Guglielmelli, Guglielmo Crucitti
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