Il teologo valdese Paolo Ricca sull’omelia di inizio pontificato – Papa Francesco

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Roma (NEV), 20 marzo 2013 - “Sono segnali positivi, direi, quelli espressi da Francesco, molto famigliari per coloro che vivono nel quadro della riflessione ecumenica”, ha dichiarato all’Agenzia NEV il teologo valdese Paolo Ricca a conclusione della prima omelia tenuta, martedì 19 marzo, da papa Francesco per l'inizio del suo pontificato. “La custodia del creato è un programma addirittura del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) iniziato già negli anni ottanta. Un tema caro al movimento ecumenico mondiale, che per primo ha saputo lanciare la parola d’ordine 'Giustizia, pace e salvaguardia del creato'. Il fatto – ha proseguito Ricca – che il tema sia stato ripreso e riproposto con l’autorità che è propria del papa e che diventi un messaggio 'urbi et orbi', mentre prima era in fondo un discorso non di minoranze, certamente, ma più limitato al CEC. Un’apertura che va certamente registrata con grande favore, così come pure l’insistenza fatta sulla tenerezza, sull’amore, sull’attenzione all’altro. Tutti temi evangelici: chiunque frequenti il Nuovo Testamento non può che rallegrarsi del fatto che, da quando c’è papa Francesco, da Roma giungano parole belle, buone e che fanno del bene a tutti noi, proprio perché sono le parole dell’Evangelo”.Alla celebrazione di inizio pontificato tenutasi ieri mattina in Vaticano tra i leader religiosi erano presenti 33 delegazioni di chiese cristiane, nonché del movimento ecumenico: tra questi il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), il vescovo Munib Younan e il pastore Martin Junge, rispettivamente presidente e segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM); John Upton, presidente dell'Alleanza battista mondiale (ABM); il catholicos armeno Karekin II; il metropolita Hilarion per il Patriarcato di Mosca. Storica la presenza ieri in piazza San Pietro del Patriarca Bartolomeo I. È la prima volta dallo scisma del 1054, che all’insediamento di un Pontefice assiste il Patriarca ecumenico di Costantinopoli.“Un segnale molto bello – ha concluso Ricca – ma ricordo che l’ortodossia oggi è rappresentata essenzialmente dalla Chiesa russa. Se si fosse trattato del patriarca di Mosca e di tutte le Russie allora avrebbe avuto un significato più importante, ovviamente dal punto di vista politico; dal punto di vista spirituale molto bene la presenza di Bartolomeo I, che come patriarca di Costantinopoli è simbolicamente rappresentativo dell’ortodossia".Questa mattina papa Francesco non ha tenuto la consueta Udienza Generale del mercoledì per ricevere alle 11 nella Sala Clemetina in Vaticano i "delegati fraterni".Papa Francesco/2. Il moderatore valdese Eugenio Bernardini: “Caro fratello in Cristo”In una missiva ricorda le analogie di Francesco d'Assisi e Valdo di LioneRoma (NEV), 20 marzo 2013 – Il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, lo scorso 15 marzo in un messaggio di saluto a papa Francesco ha scritto: “Mi rivolgo a Lei nei giorni in cui assume il ruolo di vescovo di Roma – si legge - per rivolgerle il saluto della Chiesa valdese. Possa il Signore benedirla e illuminarla nel suo ministero di annuncio dell’Evangelo”.Rilevando che il nuovo papa ha scelto il nome di Francesco, il moderatore Bernardini ricorda che il povero di Assisi fu coevo di Valdo di Lione e che i due condivisero “l’idea di una chiesa al servizio degli umili e degli esclusi, ispirata e rinnovata dalla Parola di Dio”.“Colpito dalle Sue prime parole e dai gesti che ha compiuto all’inizio del Suo ministero – prosegue il moderatore - non posso che sperare che nel suo ruolo Ella saprà dare impulso a una nuova stagione ecumenica nutrita da quel radicamento evangelico e da quello spirito di servizio ai bisogni dell’umanità che furono di Francesco e di Valdo. In questo senso speriamo e preghiamo perché tutti gli uomini e le donne che condividono il segno del battesimo in Cristo – cattolici, protestanti e ortodossi – possano incontrarsi e riconoscersi in un rinnovato cammino nell’unità di tutti i cristiani affinché il mondo creda”.Papa Francesco/3. I commenti evangelici dal Continente latinoamericanoL’amicizia del cardinal Bergoglio con il pastore valdese argentino Norberto BertónRoma (NEV), 20 marzo 2013 - Con l'elezione a pontefice del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio in questi giorni sono stati numerosi i commenti dal mondo protestante latinoamericano. Alle reazioni a caldo raccolte nel numero speciale NEV 12/13 su papa Francesco uscito lo scorso 14 marzo, se ne sono aggiunte di nuove, in particolare quelle dei valdesi latinoamericani. Infatti, la chiesa valdese - che con l'emigrazione dal Piemonte si insediò più di un secolo e mezzo fa nel Rio de la Plata tra l'Argentina e l'Uruguay - non è affatto sconosciuta al nuovo papa. Bergoglio, come arcivescovo di Buenos Aires, è stato impegnato a vari livelli in attività ecumeniche: è quanto ha assicurato il pastore Delmo Rostan, già moderatore dei valdesi del Rio de la Plata. Secondo la sua testimonianza raccolta dal settimanale "Riforma", Bergoglio nutriva una intensa relazione di amicizia con il pastore valdese e professore di teologia Norberto Bertón, scomparso nel 2010. Negli ultimi anni di vita Bertón, malato e non più autosufficiente, fu invitato da Bergoglio a vivere in una casa di riposo per preti anziani; nel 2006 lo insignì del premio "Juntos Educar" istituito dall'arcidiocesi di Buenos Aires come riconoscimento dell'impegno per la promozione della cultura e dell'educazione. Dal nuovo papa l'ex moderatore Rostan si aspetta l'attuazione al Concilio Vaticano II, il superamento dei tabù in materia di morale sessuale, la ripresa del dialogo con la scienza ma anche nuovo slancio all'ecumenismo e ai rapporti interreligiosi. Per il pastore valdese uruguayano Oscar Geymonat, interpellato da Riforma, Bergoglio non è affatto insensibile all'incontro ecumenico con protestanti e altre correnti religiose, anche se sul fronte dell'etica è molto conservatore, nonché strenuo difensore dell'ortodossia cattolica anche a livello politico.La ripresa del dialogo ecumenico "più intenso e profondo" è anche l'auspicio del moderatore del Comitato Centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), il pastore brasiliano luterano Walter Altmann, che nell'elezione di papa Francesco vede "una transizione della cristianità". Sulla stessa linea anche la pastora Romi Marcia Bencke, segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese cristiane del Brasile (CONIC), che tra i suoi membri ha anche la chiesa cattolica romana.

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