Dopo le elezioni politiche la FCEI rilancia il tema con due Convegni – Libertà religiosa/1

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Roma (NEV) 6 marzo 2013 - Il diritto fondamentale della libertà religiosa torna prepotentemente alla ribalta con la recente chiusura da parte del Comune di Gorle (BG) della chiesa evangelica "Christ Peace and Love" e della conseguente appropriazione dell'edificio da parte delle autorità comunali (vedi notizia seguente). E proprio la "questione lombarda" (vedi NEV 05/13) sarà al centro del Convegno di studi "Per la libertà religiosa in Lombardia" da tenersi a Milano il 22 marzo, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) in collaborazione con la Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS) e il Centro culturale protestante di Milano. Questa giornata di studio - che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del sociologo Enzo Pace, del giurista Silvio Ferrari e del filosofo Giulio Giorello - sarà significativamente preceduta da un Convegno a Roma di matrice politica, dal titolo "Una legge per la libertà religiosa". "Qualcuno ci definirà insistenti e petulanti. Ma sentiamo di doverlo essere perché poniamo un problema di libertà e di democrazia”, dice il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI e per statuto anche della CCERS. “E’ democraticamente e costituzionalmente anomalo che un diritto come quello alla libera espressione del culto sia regolato da norme concepite in epoca fascista” – prosegue Aquilante, facendo riferimento alle norme sui “culti ammessi” del 1929 e del 1930. “Da decenni gli evangelici italiani sono impegnati in una campagna per sostituire quelle norme con una  legge rispettosa dei principi costituzionali di laicità e di pluralismo che si sono affermati anche nel corpo della società italiana”. Già nella scorsa legislatura, infatti, gli evangelici italiani avevano richiamato l’attenzione del Parlamento su questo specifico tema, ottenendo un riscontro importante anche dal Presidente della Repubblica in occasione di un incontro pubblico svoltosi al Quirinale il 22 novembre del 2011, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. “Ma la nostra iniziativa – aggiunge Aquilante riferendosi al convegno che avrà luogo a Milano - intende denunciare le violazioni della libertà di culto che si stanno ripetendo in Lombardia, in virtù di un comma tecnico di una legge regionale che finisce per limitare o impedire l’apertura di locali di culto, siano essi chiese, moschee o centri di meditazione. Una norma molto grave, anticostituzionale che viene utilizzata da alcune amministrazioni locali contro il diritto di comunità di fede spesso composte in prevalenza o esclusivamente da immigrati. Una norma che, anche per questo, ha il sapore amaro del razzismo”.Scopo del convegno romano, invece - che si terrà il 21 marzo - è quello di "stimolare un gruppo di parlamentari di diverso orientamento politico e culturale che si faccia garante di una battaglia civile e democratica per la libertà religiosa di tutti”, dice Aquilante, e concludendo: "Sappiamo bene che nel confuso quadro politico di oggi vi sono questioni urgenti e pressanti, ma ci pare un errore sottovalutare il tema che proponiamo: le questioni dei diritti, infatti, e di un diritto così importante come quello a professare liberamente la propria fede, non sono affatto secondarie per un numero crescente di persone, italiani e immigrati”.

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