Dopo gli Opg, si volta pagina?
Il 31 marzo finisce la storia degli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari, strutture che dagli anni ’60 hanno sostituito i vecchi manicomi criminali. Il passaggio dalle vecchie strutture alle nuove Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive, è ancora in corso e il recepimento della nuova legge vede le regioni italiane a livelli molto diversi; in molti casi non si è preparati a questo passaggio, come nel caso di Piemonte e Liguria, che non hanno ancora un piano per accogliere gli internati che, grazie a una convenzione sono ospitati, ancora a tempo indeterminato, nell’Opg di Castiglione delle Stiviere, in Lombardia.
Delle circa 800 persone internate al momento, la metà , quelle dichiarate socialmente pericolose, sarebbero destinate a un percorso nelle nuove Rems, la restante parte, considerata dimissibile, dovrà essere accolta in strutture meno contenitive. Sicuramente si tratta di un passaggio delicato che prevede un livello di attenzione e monitoraggio, da parte delle associazioni che da più di 10 anni si battono per la chiusura degli Opg, destinato a rimanere alto.
Ne parliamo con Michele Miravalle, membro dell’osservatorio Antigone e ricercatore di diritto pubblico all’Università di Torino, dove si occupa di sociologia della devianza.
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