Domenica della FGEI a Vintebbio

Scritto da redazione RBE il . Postato in News, Notizie Evangeliche

vintebbio

Pubblichiamo con gioia un articolo di Giacomo Tessaro, fratello della comunità della diaspora di Vercelli, sul culto in occasione della domenica della FGEI. E voi? Avete articoli, sermoni, canti, foto o video da condividere? Mandateceli! Intanto buona lettura!

 

Sabato 3 maggio anche nella piccola comunità metodista di Vintebbio, facente parte della diaspora di Vercelli, è stata ricordata la settimana dell’evangelizzazione e la giornata dedicata alla FGEI. La comunità, composta quasi esclusivamente da persone anziane, era un tempo attiva nell’evangelizzazione, nel comune di Serravalle Sesia e in alcuni paesi vicini, attraverso banchetti in piazza e incontri con la cittadinanza. L’avanzare dell’età dei principali membri e il mancato ricambio generazionale hanno inciso molto sulla vita della comunità, fondata negli anni ’20. Negli ultimi anni però si sono avvicinate alla chiesa alcune persone molto interessate alla fede evangelica, tra cui chi vi scrive, 33 anni, che viene spesso incaricato della predicazione. Per la prima settimana di maggio ho colto con gioia l’occasione della Giornata della FGEI per ricordare, all’unisono con tutte le chiese battiste, metodiste e valdesi, i giovani impegnati nelle nostre comunità e il mandato dell’evangelizzazione che, un tempo, anche Vintebbio sentiva pressante e gioioso. Sulla scorta del passo evangelico suggerito dalla Federazione (Marco 16:15-20) ho presentato il mandato finale di Gesù dopo la resurrezione richiamando l’impegno che tutti i membri della comunità, in quanto cristiani credenti, hanno preso nel momento della conversione. L’Evangelo è destinato ad essere annunziato ad ogni creatura, superando la tentazione a vivere la propria fede nell’esclusivo ambito dei locali tanto famigliari. In un Paese e in una cultura molto spesso cristiani solo di nome e in virtù di tradizioni in gran parte perdute, noi evangelici abbiamo molto da dire a chi è sfiduciato e stanco, anche ai giovani; forse però abbiamo perduto lo slancio che in altri tempi, in una temperie culturale molto diversa, abbiamo saputo mettere in opera con naturalezza. Ho proseguito analizzando i prodigi che accompagnano la fede e il suo compimento, il battesimo, secondo la “chiusa” del Vangelo di Marco: lo scacciare i demòni, il parlare in lingue nuove e le altre opere potenti vanno intese come metafore dell’opera del credente rigenerato dal battesimo verso il prossimo: consolare e guarire le angosce di chi è sconfortato, trovare e usare nuovi linguaggi per raggiungere persone delle condizioni e delle età più diverse, affrontare senza paura demòni interiori e difficoltà di tutti i generi con la sola potenza dell’amore di Cristo che tutto vince, assistere gli ammalati, stare loro vicino nelle loro necessità, certi che la vicinanza di Dio attraverso le sorelle e i fratelli può molto per confortare chi sta male. Probabilmente noi oggi facciamo molta fatica a credere nelle “opere potenti”, che peraltro vengono spesso strumentalizzate per manipolare i più sprovveduti; tuttavia entrare nella prospettiva della fede in Cristo significa anche avere fiducia nella sua potenza nella nostra vita e in quella del nostro prossimo. Il Signore ci accompagnerà se metteremo in opera le sue istruzioni. Dopo la predicazione abbiamo celebrato assieme la Cena del Signore, spostandoci dalla mensa preparata dietro al pulpito al posto a sedere delle sorelle più anziane per poter partecipare tutti nella gioia. Personalmente spero che la mia predicazione si sia incisa nel cuore delle sorelle e dei fratelli di Vintebbio e che abbia fatto loro tornare alla mente le gioie e le responsabilità dell’attività di evangelizzazione che ora purtroppo sono impossibilitati a continuare. Per me è una nuova tappa nel servizio alla comunità di Vintebbio che svolgo con grande passione e affetto per la piccola chiesa.

Scrivi il tuo commento...
(Devi inserire Nome e E-mail)

8x1000