Chiesa, alzati e cammina! – Sinodo valdese metodista

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi si apre con un appassionato appello alla predicazione e alla testimonianza “al plurale” “Perché la chiesa non è, se non è plurale” ha sottolineato nel suo sermone la pastora Eliana Briante Consacrati il pastore Willy Jourdan e la diacona Rossella Luci   Torre Pellice (Torino), 26 agosto 2012 (SSSMV/02) - Con un culto solenne svoltosi nel tempio di Torre Pellice (TO) e presieduto dalla pastora Eliana Briante, si è aperto il Sinodo annuale delle chiese metodiste e valdesi. Nella chiesa gremita - oltre che dai “deputati” che compongono il Sinodo presenti anche decine di ospiti internazionali ed ecumenici - sono stati consacrati il pastore Willy Jourdan e la diacona Rossella Luci. Il primo, trentenne, originario di Luserna San Giovanni (Valli valdesi) ha svolto l'anno di prova presso le chiese di Vicenza e Bassano del Grappa; la seconda, romana, lavora presso la libreria Claudiana di Roma. Come da tradizione, la consacrazione è avvenuta con l'imposizione delle mani da parte della comunità che ha invocato la benedizione del Signore per i due consacrati e per il loro servizio nella Chiesa. Richiamando l'episodio dello zoppo al quale Pietro dice “Alzati e cammina” [Atti 3: 1-10], la pastora Briante nel suo sermone ha sottolineato come la guarigione di un infermo si accompagni a una predicazione: Pietro dice chiaramente di non avere né oro né argento da offrire al povero zoppo ma condivide con lui quello che ha: l'amore di Cristo. E nel nome di Cristo lo apostrofa con le celebri parole “Alzati e cammina!”: “Quello di Pietro è quindi un richiamo a rinascere a nuova vita”. Come Pietro non offre danaro ma un “contatto umano”, così la Chiesa si deve impegnare a un “diaconia emancipante” che non si limita a un'offerta ma che cerca di cambiare la vita di chi soffre nel bisogno. E qui accade qualcosa di inatteso e imprevedibile: non soltanto lo zoppo guarisce ma diventa protagonista della scena e, balzato in piedi, inizia a camminare saltando e lodando Dio. Una scena sorprendente che spiazza, perché un “outsider” prega e loda il Signore a suo modo “forse troppo rumoroso e scomposto ma estremamente coinvolgente”. Ed è un'esperienza sempre più comune nelle chiese evangeliche arricchite dalla presenza di molti immigrati che portano con sé una spiritualità propria e originale. Un secondo elemento sottolineato dalla pastora Briante è quello della comunità come elemento fondamentale “per una testimonianza fedele e coraggiosa, perché ci si supporta e ci si arricchisce a vicenda. Questo ci ricorda – ha proseguito – che la chiesa, non è se non è plurale”. Risuona in queste parole l'esperienza personale della predicatrice che da sette anni è pastora della Chiesa metodista di Milano, una comunità che raccoglie credenti provenienti da 20 nazioni, “ciascuno con un proprio modo di vivere la fede, un proprio linguaggio ma tutti accomunati dal fatto di vivere Dio come fonte e forza della propria vita”. Ma questa guarigione che diventa salvezza “vuole essere comunicata”, ha aggiunto, richiamando così il tema dell'evangelizzazione al quale il Sinodo dedicherà sicuramente ampia attenzione. “Si tratta di perdere un po' di timidezza – ha concluso - e parlare più apertamente di ciò che ci sta più a cuore, ci libera e ci salva”. Hanno partecipato al culto anche i numerosi ospiti italiani e stranieri; tra di essi i rappresentanti di diverse chiese evangeliche ed organismi ecumenici dell'Europa e degli USA. Per la Conferenza episcopale italiana (CEI) erano presenti mons. Gino Battaglia, direttore dell'ufficio nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, nonché mons. Piergiorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo. Domani, lunedì 27, alle 20.45 presso il tempio valdese, si terrà una serata pubblica promossa dalla Tavola Valdese dal titolo "Italiani/e di oggi e di domani. La sfida dell’integrazione" e che vedrà la partecipazione di Andrea Riccardi, ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione. Con interventi, tra gli altri, di Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese; Claudio Paravati, segretario nazionale della Federazione giovanile evangelica italiana (FGEI); Paolo Naso, politologo e coordinatore del programma "Essere chiesa insieme” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Condurrà la serata Gian Mario Gillio, direttore del mensile Confronti, mentre il quintetto Architorti e la corale valdese di Torre Pellice offriranno alcuni stacchi musicali (NEV/CS30).

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