A Vienna il primo incontro teologico tra protestanti europei e Vaticano – Ecumenismo

Scritto da Fcei il . Postato in Notizie Evangeliche

Roma (NEV), 6 febbraio 2013 - Domani a Vienna si apre il vertice di dialogo teologico tra la Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) e il Pontificio Consiglio per la promozione per l'unità dei cristiani (PCPUC): al centro della consultazione, la prima di una serie, l'ecclesiologia. Un tema ecumenicamente spinoso, tant'è che per la chiesa cattolica quelle protestanti non sono propriamente chiese, bensì "comunità ecclesiali". L'incontro con la CCPE è per il PCPUC un vero e proprio "novum": è infatti solito intrattenere dialoghi bilaterali con le singole chiese. Stavolta l'interlocutore è una comunione di chiese, meglio conosciuta come la "Concordia di Leunenberg", che rappresenta 50milioni di europei eredi di Martin Lutero, Giovanni Calvino, Ulderico Zwingli e John Wesley: luterani, riformati, valdesi, uniti e metodisti.A guidare la delegazione dei rappresentanti CCPE - di cui farà parte anche l'italiano Fulvio Ferrario, docente di teologia sistematica della Facoltà valdese di teologia di Roma - sarà il vescovo luterano Friedrich Weber, membro del presidium della CCPE, mentre per parte cattolica sarà il cardinale Kurt Koch, presidente del PCPUC. La CCPE cosa si aspetta da queste consultazioni? L'Agenzia stampa NEV lo ha chiesto al vescovo Weber, il quale vedrebbe già come un importante traguardo la recezione dei risultati dei dialoghi fin qui portati avanti tra il Vaticano e rispettivamente la Federazione luterana mondiale, l'Alleanza riformata mondiale e la Conferenza mondiale metodista: "Si tratta di 'mettere al sicuro' i risultati fin qui raggiunti - precisa Weber -, il cardinale Kasper lo ha chiamato 'Raccogliere i frutti'. Dopodiché cercheremo di capire se può esistere un modello di unità che permetta di mantenere le diversità confessionali. Nella CCPE la chiamiamo 'unità nella diversità riconciliata'". Il vescovo luterano non nasconde le difficoltà che si presentano anche a livello interdenominazionale, ad esempio quando tra chiese evangeliche si affrontano le diversità teologiche, oppure quando si vuole chiarire se la comunione della Parola e dei sacramenti, come vissuta nella CCPE, sia effettivamente da intendersi come piena unità visibile. "A mio avviso è così. Invece, da parte cattolico-romana questa concezione è messa fortemente in dubbio - dice Weber -, anzi è impensabile. Il mio augurio è che ci possiamo confrontare apertamente e in piena fiducia su questo, ed arrivare ad un risultato che ci permetta di riconoscerci reciprocamente e nel pieno rispetto come forme di chiese a tutti gli effetti".La prima consultazione terminerà il 10 febbraio a Vienna. Il prossimo incontro è previsto a Roma (www.leuenberg.eu). 

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