I giovani, il Cyberbullismo e la Diaconia valdese
Il bullismo è ancora un problema troppo diffuso. Ma si sta evolvendo, da oltre cinque anni, nella sua versione digitale, chiamata cyberbullismo, che definisce un’ampia gamma di azioni di molestia effettuati tramite i nuovi mezzi di comunicazione, come e-mail, sms, blog, cellulari, siti web. Una forma di disagio relazionale, di prevaricazione e di sopruso che non comporta violenza o altre forme di coercizione fisica ma, rispetto al bullismo tradizionale, è spesso più invasivo e difficile da controllare, in virtù delle caratteristiche dei nuovi strumenti digitali. Esempi sono il furto di identità telematica, il controllo da parte di estranei del profilo facebook, lo stalking via web tramite messaggi e chat sui social network e programmi di messaggistica istantanea, quali whatsapp, telegram, viber.
«Per tutto l’inverno e la primavera – ci spiega Vania Catalin, dell’Ufficio Giovani e Territorio della Csd – abbiamo lavorato con tre incontri per ogni classe di due ore ciascuno, proponendo delle attivitĂ che permettessero ai ragazzi e alle ragazze di prendere coscienza delle loro emozioni e di quelle degli altri».
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Ascolta l’intervista con Vania Catalin, del servizio Giovani e Territorio della Csd
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